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PAROLE DATE

un momento per pensare

PREFAZIONE

prima parte

di Mario Russotto - Vescovo di Caltanissetta

SCRITTORE

«Ogni volta che scrivo sento in me, prima delle parole, la musica…». Così si apre questo libro che i numerosi e volenterosi giovani del Lago di Monte Colombo hanno voluto preparare per farne dono all’ignaro autore, il carissimo loro e mio amico Carlo Tedeschi. Si tratta di una raccolta di poesie, immagini in pensieri, parole in versi, dediche, aneliti, piccola corrispondenza… dal 1968 al 2015. Quasi uno scrigno dell’anima offerto con inchiostro “cordiale” al Signore, nelle notti e nelle albe del cuore, e in Lui ad amici – giovani e adulti, laici e sacerdoti, vescovi e perfino al Papa Benedetto XVI – «per non perdere alcuna di quelle particolarità che trovano senso e logica nello scambio eterno d’amore». Palpiti intimi del cuore, che nella solitudine avvolta di silenzio, richiamano storie incontri volti… E tutto diventa preghiera raccoglimento custodia… comunione di quel cristico Corpo Mistico, la Chiesa, che Carlo tanto ama e dentro il quale – come figlio e fratello – trova respiro e rugiada. Perché «l’aria della Chiesa si trasforma nel suo respiro che alita la vita… attraverso l’alito dello Spirito Santo». Quella Chiesa senza soglia, slargo di popolo in cammino, con il cuore sempre spalancato che tutti «accoglie nella casa del Signore». Quella Chiesa sempre desiderosa di essere «porta aperta» che consente a vicini e lontani di «immergersi nell’immagine del Cristo forse fino a ieri evitata». Ma da parte nostra, di noi che ci professiamo appassionati credenti e non appassiti devoti, «occorre pulirci, ogni giorno, per essere pronti, vigili, per notare ogni più piccola sfumatura di chi voglia avvicinarsi e accogliere per testimoniare». Sì, testimoniare l’opera artigiana del Signore dell’anima nostra, nella vita di tanti giovani – quelli di oggi e quelli di ieri –, nelle strade dimenticate delle periferie del mondo.  Così il carissimo Carlo, artigiano di storie che in Cristo Gesù trovano luce e direzione, si fa ogni giorno di più camminatore nei polverosi sentieri dell’esistenza, seguendo il ritmo di quei misteriosi interiori suoni che nella carovana della Chiesa, divengono armonia di Vangelo, sinfonia di pace… «La vera pace è risentire scorrere Dio e sentirlo fermarsi per abitare in te, che hai riconosciuto». E quel vento di pace è respiro di Cielo, anelito di felicità che ti brucia dentro perché è da condividere… è “Evangelii gaudium”. Perciò «noi proclameremo il suo nome affinché si spalanchino gli ingressi del grande regno dell’eternità e si trovino in noi, anche qui, case e dimore per il nostro Dio». E allora tutto si trasfigura in musica, in squarci di danza nella scena della vita, in coraggio di accostarsi e dirsi… nella semplicità e nell’umiltà del darsi… con arte e fantasia. E a ciascuno una parte, senza nostalgia, vincendo ogni ritrosia… finalmente consegnati al Grande Artista di intimi tocchi, a quell’Onnipotente Misericordioso Signore, per Amore di tutti Servitore, che nel vagito del Bimbo Gesù dona «alle nostre orecchie i silenzi dell’Amore di Dio che sono musica». Quel Gesù Emmanuele la cui gloria, «quella della fine dei tempi, è la gloria dell’umanità». Basta coltivare lo sguardo del cuore per saper vedere. Basta abbeverarsi alle fresche acque della Parola di vita per saper gustare. Basta nutrirsi del Pane degli angeli per saper toccare… «trame, tessiture del cielo… vita nell’eternità». E ogni cosa, come dal dito di Dio disegnata, nel pentagramma della storia si muove… Note di sapiente misteriosa architettura che, nell’«alternarsi degli alti e bassi… divengono musica», espressione artistica dell’essere nell’abbraccio con il Figlio, nel quale siamo figli dell’eterno Padre, Gesù, che il dito dell’incredulo stupito apostolo ha voluto dentro la feritoia del suo costato.

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