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PREFAZIONE

a cura di Stefano Natale

Dall’età di quattro anni, ora ne ho trentotto, ho vissuto accanto a Leo Amici. Dall’età di dodici accanto a lui e a Carlo. Naturalmente sono cresciuto nella mia famiglia composta da mio padre Tonino, la mamma Maria, Daniela mia sorella. Ma, quell’”accanto” scritto nelle righe precedenti, è l’unico avverbio che spiega il significato del mio “seguire” il maestro e, dopo di lui Carlo, tra l’altro marito di Daniela e, dunque, componente della mia famiglia. Quand’ero piccolo li ho seguiti come un bambino segue il padre, poi, crescendo, come amico, come protagonista del loro vivere dedicato agli altri, della missione di Leo Amici ereditata da Carlo. Mi è stato facile dunque “recuperare” scarabocchi, alcuni scritti, poesie, pensieri, preghiere, dediche, parole… di Carlo senza che lui se ne accorgesse. … Era al telefono… e scarabocchiava qualcosa. Pensava… e qualche parola sfuggiva dalla penna. Era il compleanno di qualcuno e scriveva una dedica… qualcuno in difficoltà?... Una mano forte, la sua… ed anche qualche parola scritta per non far dimenticare e poter rileggere per seguire la giusta direzione. Ora, con l’Associazione Dare le ho volute pubblicare… le ho ritrascritte per voi così come le ho trovate, le parole di Carlo, o i suoi “scarabocchi”, con l’ordine degli a capo spesso sbagliati perché li aveva scritti o disegnati su di un fazzoletto di carta, o un tovagliolo, o un foglietto sopra un tavolo… Li ho voluti pubblicare perché parlano di Gesù, di Dio, della crescita spirituale, di me, di noi, i suoi amici, i suoi fratelli e sorelle, di noi che da lui abbiamo imparato tanto. Da lui che ha continuato le espressioni del maestro prima e poi la volontà d’amore e di fede di mia madre Maria anche lei accanto al maestro, nella Luce. Li ho pubblicati perché l’ho sentito giusto. Sono a disposizione dell’Associazione Dare per poterne fare l’uso più giusto nelle sue iniziative umanitarie. So che tutti ne sarete contenti.

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