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LEO

diari di Carlo 

PREMESSA
di Maihri Arcangeli

SCRITTORE

diari Carlo

Prima di iniziare a leggerli, i diari di Carlo sollecitavano la mia curiosità. Certo non la curiosità futile quanto piuttosto quella di voler sapere, capire chi e come fosse Carlo... prima dell’incontro con il maestro Leo Amici, così determinante per la sua vita, e quale percorso avesse intrapreso con quest’uomo per diventare la persona che ho conosciuto 

Avevo poi la necessità del cuore di comprendere come e perché, alle soglie degli anni ‘80, si fosse immerso totalmente, fino a farla diventare sua, in quella che egli stesso definisce «l’opera di Leo al servizio di Dio». 

Oggi quest’opera ha anche un “volto”  - il Lago di Monte Colombo - con strutture pubbliche mentre, allora, era... un progetto, un’idea... ai miei occhi di quando l’ho incontrato un’utopia, un sogno, una favola incantevole ma incredibile e... irrealizzabile in una vita. Impossibile... per me! Eppure quando ho conosciuto Carlo nel 1999 tutto esisteva già, era reale, concreto, stabile. Tutt’altro che utopia! I primi anni, dopo averlo conosciuto, li ho vissuti alla sua “ombra” mi sono prima fidanzata poi sposata con Stefano, il fratello di Daniela, moglie di Carlo, e dunque frequentavo la sua casa... guardando, osservando, entrando nell’opera fin nel profondo, e vedevo persone per le quali l’incontro, con Leo prima e Carlo dopo, era stato così determinante da stravolgerne la vita nel Bene. Contemporaneamente ho conosciuto meglio Carlo: un uomo buono, dolce, profondo, al tempo stesso forte, determinato, apparentemente difficile da raggiungere eppure... semplice, perché sincero, vero... all’inverosimile! La risposta alle mie domande e ai miei perché l’ho trovata nella quotidianità del suo vivere, nel suo amore per Dio e per le sue creature, nel suo darsi e donarsi all’infinito, nel suo voler comprendere profondamente il prossimo, senza alcuna distinzione. Infine le risposte le ho trovate nella straordinarietà dell’amore che ancora oggi, e per sempre, lo lega al suo maestro Leo, a Maria, a Daniela tanto da trasformare Carlo stesso in un polo di attrazione per centinaia e centinaia di persone, di giovani che in lui trovano bellezza, concretezza e possibilità di realizzare se stessi nel Bene, ovunque fisicamente si trovino. Sono “legati” a lui attraverso un filo che in ogni momento li sostiene attraverso la fiducia che lui infonde loro per l’amore autentico che vive. «L’amore: l’unica forza, l’unico sostegno, l’unico motivo della vita mia, la mia stessa vita». 

Ecco il movente della sua vita e ciò che traspare, appare, fuoriesce dalle pagine dei suoi diari non sono altro che il preambolo, l’antefatto, i semi ancora in germe di quanto ancora oggi mette a disposizione. 

Grazie a te Carlo, ora e per sempre! 

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